11 Dic VISIONE O FOLLIA?
Dio viene nella notte e nel deserto . Il tempo della notte e del deserto , è il momento della intimità che il Signore celebra con noi e noi con Lui. Più un’anima è docile al Signore, più ha possibilità di passare attraverso questa esperienza. Ma solo Dio sa ciò che domanda alle anime, e i suoi metodi sono sempre misteriosi.
Quando l’anima si trova nella notte vorrebbe ritrovare la pace di un tempo. Ma ciò non dipende da lei, poiché non può forgiarsi una felicità a sua misura con i ricordi del passato. Sarebbe un’infedeltà a Dio che ora la vuole nella notte, una notte solitaria e dolorosa.
Le dolci ore di quiete silenziosa lasciano una nostalgia profonda però l’anima non deve distrarsi dalla sua notte ma penetrare l’oscurità con la propria fede. Per la fede non vi è notte, anche se la luce che dona all’anima è una luce fredda e dura… L’anima vorrebbe ritrovare il calore della gioia e dell’amore di un tempo. Il suo Dio non è più lì per rischiararla, per consolarla, per farle penetrare con uno sguardo folgorante il suo mistero. Chi potrebbe ascoltarla, quando la sua voce si perde nell’immensità silenziosa? Dio la sente.
Dio aspetta che l’anima abbia accettato la sua notte e il suo deserto, che viva pienamente senza pensare alle gioie del passato, senza desiderare altro che lui, il Signore. Bisogna che l’anima si sia svuotata di se stessa sulla sabbia arida del deserto.
Quando tutto il suo essere non è altro che un unico desiderio di Dio, che un solo sospiro per Dio, Dio l’ama e si prepara a mostrarle l’immensità del suo amore.
Essa allora s’immerge in se stessa. Si spoglia di ciò che è soltanto la corteccia esteriore di sé. E diventa, davanti a Dio, semplice creatura, nell’esperienza della sua dipendenza totale. Seduta tutto il giorno sull’orlo del deserto non può far altro che attendere un segno da colui che l’ha condotta in questa sofferta situazione.
A volte egli viene. Improvvisamente si fa una gran luce nell’anima. E come il bagliore di un lampo che emerge dal fondo della notte e illumina il deserto. A questo punto del suo itinerario, l’anima vive veramente nella consapevolezza della presenza e dell’azione divina nel mondo e in se stessa, prende coscienza che tale unione è veramente un atto di amore, un dono reciproco in cui ciascuno dona all’altro tutto ciò che è.
Mai, nella dolce quiete di un tempo, aveva supposto una tale profondità delle cose e di Dio. Ora ha visto nella luce sfolgorante di Dio… anche se tutto è già finito, e la notte è ripiombata sul deserto.
L’anima si osserva nella notte. Una luce sale da sé, una luce di cui non sapeva, una luce che si è accesa al passaggio di Dio.., e che non potrà più spegnersi. Dio è passato nella notte e la notte è illuminata per sempre. Ma questa luce è di una luminosità del tutto particolare è la luminosità del mistero divino nella notte della fede.