07 Set NATALE 2013
NATALE 2013
Occorre abbandonare la razionalità
e lasciarci guidare solo dal cuore, dalla struggente commozione.
Questo bimbo che nasce non è solo il figlio di Dio;
è l’incarnazione della volontà di Dio di amare l’umanità intera,
del Suo immenso desiderio di farci conoscere
con quale profondità di amore, con che cuore di innamorato,
pensa a noi e ci ama e ci desidera,
avvolgendoci in un immenso e struggente abbraccio di amore.
Si inventa questa nascita, questo bimbo
che si aggrappa alla Vita nonostante,
prima ancora di nascere, sperimenti il rifiuto;
già è condannato a soffrire fin dalla Nascita
e poi via via, nel tempo, fino a non sopportare il peso
di questa immane esplosione di amore.
Mi commuove questo Padre che non trova il modo
per dire ai suoi figli quanto li ama.
Penso a quanto è doloroso per noi,
non poter manifestare il nostro amore,
il nostro affetto ad una persona;
quanto questo ci lacera e ci fa soffrire
e ci proietta in uno stato di turbamento.
Guardo la realtà di questo Padre così innamorato
alla ricerca di un modo per dirci quanto ci ama;
ci verrebbe da aiutarLo.
Con lo sguardo, le mani, il sorriso, il corpo nel suo insieme
sono strumenti attraverso i quali manifestiamo il nostro amore.
Sia per il bimbo che l’adulto
esercizio di questo mosaico di pulsioni
trasmette amore o il suo contrario:
sta a noi decidere e agire.
Mi fa tenerezza l’immenso che si fa piccolo per incontrarci.
La Sua immensità e la Sua potenza diventano nulla di fronte alle dinamiche della vita. Quale contraddizione: comprendere il Suo amore già da ora e non aspettare il momento dell’incontro; e Lui offrirci costantemente l’occasione di accogliere il Suo invito.
Attendere l’incontro d’amore con noi e intanto, instancabilmente,
camminarci al fianco e aspettarci.
Il Figlio che si fa uomo rappresenta dunque la volontà di Dio
di incontrarci, di accarezzarci nella nostra umanità,
di con-vivere anche i più nascosti anfratti della nostra vita,
di parlarci d’amore in un giorno di sole
come nei momenti di buio e dolore.
Spesso mi chiedo chi sei Dio per entrarmi così nel cuore,
per stringermi l’anima in modo così intenso e doloroso,
per non permettermi facili ripiegamenti su me stesso,
per inondarmi di questo desiderio che non so colmare.
Allora penso che anche Tu sei rimasto da solo
e come me ricerchi disperatamente i percorsi del cuore
e Te li inventi ogni giorno con nuovi risvolti.
Come me desideri dare il tuo amore,
dare casa ai tuoi sentimenti,
accarezzare di tenerezza e amore il cuore di chi ami e hai amato
fino ad inventarti questo Figlio,
già destinato alla sofferenza, pur di farci capire il Tuo cuore.
Questo nuovo Natale non può che essere
un rinnovato abbandono in Te, MISTERO E LUCE.
Abbandono perciò il mio cuore, la mia vita, nelle Tue mani;
abbandono la lettura della vita filtrata dai mille parametri umani per ricercare attraverso il cuore i sentieri DELLA VITA.
Tu penetri o Padre l’oscurità del mondo,
del mio mondo e della mia vita.
Non ho tempo per aspettarTi,
non ho intelligenza per comprenderTi,
non ho fiato per rincorrerTi.
Ho solo questo piccolo cuore,
già ferito e pieno di rughe, che cerca riparo in Te
per essere colmato di speranza e saziato di amore.
Io non so comprenderTi se non con questa sensibilità
che mi hai donato e solo con essa
voglio immaginarTi ed aspettarTi.
Ti prego Padre, che il mio cuore ogni giorno
rinnovi la mia vita con spazi d’amore,
di accoglienze rinnovate e gratuite,
di abbandoni alle trasformazioni
che solo il cuore sa produrre e generare.
Che ogni giorno rinasca la fiducia e la fede
nel Tuo progetto di vita
e che in esso io sappia riconoscere la Tua volontà.
Padre, che cerco nei mille volti che incontro e in quelli che amo, rinasci in me con la forza del Tuo spirito
perché ogni giorno si compia il miracolo del Tuo amore. Amen