02 Mar Gioco sottile
Su ogni monte, alto fino a toccare il cielo,
si affaccia raggiante Dio ad ogni uomo.
Un sole brilla, una luce avvolge
e rende candida la pelle del Figlio
illumina chiunque a lui volge lo sguardo.
E, come per incanto,
l’altopiano si popola di capanne
ove i diversi
prendono posto e contemplano,
mentre ancora dall’alto dei cieli
scuote
il disincanto di una voce.
Tra vociare di progetti e pensieri di miopi umane utopie,
si smarriscono i sogni
di chi costruisce trionfi e glorie trasfiguranti,
aborrendo limiti e sconfitte, morte e dolori.
Ma la nube sognante
si illumina
e una voce risveglia, scuote
e, piena di vita,
parla
dileguando tentazioni e illusioni.
Diopadre invita ad ascoltare Lui,
che parla della vita, della storia e del suo riscatto,
per tutti annunzia liberazioni,
progetti di pace e di giustizia.
A tutti il Padre svela il volto del Figlio,
segno e manifestazione della divina bellezza,
e lo indica
come suo dono: anticipo
del volto nuovo della Risurrezione
e prefigura del volto di ogni figlio di Dio,
perché i volti sfigurati da dolore e morte
sono destinati ad essere gloriosi
come quello dell’Amato.
L’uomo riesce pertanto a riprendere,
risanato e rinvigorito da un tocco divino,
il cammino della vita.
Riesce ad intuire l’autentico volto di chi
è immagine, cuore e parola divina,
non più distolto da pregiudizi e false visioni,
e s’incammina a valle
per ripercorrere le strade feriali
della Città.