07 Dic L’Avvento.
L’Avvento è il tempo che ci è dato per riscoprire la presenza di Dio in noi. Noi siamo nell’abbraccio e nel bacio del Padre e del Figlio; se vuoi sapere interroga lo Spirito non la dottrina; il desiderio, non l’intelletto; il gemito dell’orazione, non la diligente lettura; lo Sposo, non il Maestro; l’oscurità, non la chiarezza; non la luce ma il fuoco che totalmente infiamma e conduce in Dio con ardente desiderio. In questo periodo troverai qui riflessioni che ci accompagnano a meditare, non ciò che dobbiamo fare, ma i miracoli divini in noi.
Buon Avvento.
1.Bisogna andare oltre se stessi. Uomo, se proietti il tuo spirito oltre spazio e tempo in ogni istante puoi essere nell’eternità. Eternità son io stesso, quando abbandono il tempo e me in Dio e Dio in me raccolgo.
2. Son anch’io Figlio di Dio. Siedo alla sua destra: suo spirito, carne e sangue egli mi riconosce Dio mi ama più di sé: se più di me lo amo a lui di me do tanto quanto egli a me di sé.
3.Più t’abbandoni a Dio, più egli nasce in te; nè meno nè più ti aiuta nelle tue pene. Devo esser Maria e da me far nascere Dio perché egli mi conceda beatitudine eterna.
4.Grano di senape il mio spirito: se splendente lo penetra il suo sole, cresce pari a Dio in estasi gioiosa. Nella debolezza si trova Dio. Chi su piedi è malcerto e con gli occhi non vede si guardi intorno se vede in qualche luogo Dio.
5.Il cuore è focolare di Dio. Se Dio è fuoco, focolare è il mio cuore su cui egli brucia il legno della vanità. Il farsi carne dell’Amore altro non è che la carezza di Dio per l’umanità..
6 Dio fiorisce dai suoi rami. Se tu da Dio sei nato, fiorisce Dio in te, la sua divinità ti è linfa ed ornamento. Fermati, dove corri? Il cielo è dentro di te, carezza la tua vita con le su mani, infonde ad ogni tuo bacio il suo palpitare.
7. Quanto più fuori di Dio non sono, né Dio fuori di me: io sono splendore e luce, egli il mio ornamento. Non appena sono fuso dal fuoco di Dio subito Dio m’imprime il suo proprio essere.
8.Togli la luce del sole: il mio Gesù è il sole che l’anima illumina e riempie di gioia per far di speranza la strada sicura. Se sole io sono tutto rinasce con raggi d’amore il mare coloro.
9 Un corpo, una storia, in me tutto è dono, la vita mi avvolge, mi sfida, mi dice: cosa ne fai? Quanto più esci da te tanto più Dio fluisce in te con la sua carità perché è cara a Dio l’anima baciata da Cristo.
10 La sapienza avvolge con parola creatrice il mio fragile cuore e lo abita con delicata tenerezza. E’ buono il sapore di queste parole che il Padre ha impastato con il sangue del Figlio. Quanto riposa l’anima in Dio, tanto in essa riposa Dio. Credimi, uomo, Dio è per te.
11 Dio non dona il regno dei cieli: devi tu tirarlo a te. Contento all’ombra della sua regale presenza per me nulla chiedo. Il cuore in Dio sosta con struggente nostalgia ai bordi del silenzio.
12 Dio balza dal suo trono e mi pone al suo posto come amato figlio. Chi, con cuore mondo e quieto serve illumina il mondo, trasforma la croce in leva potente per rimetterci in piedi, far vivere ancora chi tende le mani.
13 Alzati sposa, giunge lo sposo! A nozze con lui non va chi essere pronto non sa. L’abito nuziale è l’abbraccio di Dio vèstilo e sia giorno nuovo per spezzare il pane con lieta speranza.
14 Dove corri, figlio mio? Il cielo è in te perché dunque lo cerchi alla porta altrui. Se risuona la Parola in te più che nella bocca altrui per essa trasfigurata sarà l’anima tua nella dolce sosta del cuore. .
15 Chi ha perduto se stesso, di sé liberato, ha trovato Dio, sua gioia e conforto. Quando nello spirito l’anima incontra Dio, con amore contempla l’altro, estatico mossa da fremito silente.
16 Icona splendente del nostro futuro sei tu Signore, nostra radice. Che vuole il Figlio di Dio che scende nella miseria? Non cerca nient’altro che un bacio da te.
17 Abitiamo quest’isola misteriosa nella tranquillità della mente e nella recettività dello Spirito. Al centro del nostro cuore eleviamo un mistico trono per Te che vieni. Che tu venga o no, rimarrò ad aspettarti. Profumerò d’amore nell’attesa i miei silenzi.
18 Qui ruscello del tempo ancora scorro in Dio; là sono io stesso mare d’eterna beatitudine. Quando giunge in Dio, il mio spirito è gioia eterna, come raggio non è altro che sole nel suo sole.
19 Il raggio non è nulla, se dal sol si stacca: così tu, se lasci Dio, tua luce. S’abbassa il cielo, scende e diventa terra: piccolo sei, ecco, Dio diventa tuo figlio, e tu sua madre