Guariento Mario | GIOVEDI’ 23.04.2020
Tutte le opere, i commenti, le riflessioni di Don Mario Guariento
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GIOVEDI’ 23.04.2020

02 Mag GIOVEDI’ 23.04.2020

Giovanni 3, 31-36

“Colui che Dio ha mandato proferisce parole di vita e dà lo Spirito senza misura.”
La persona umana, per capire, accogliere, approfondire, assimilare e vivere umanamente le proprie idee, i valori, le convinzioni e i sentimenti, ha bisogno di formularli nella sua mente e di esprimerli in qualche modo. In altre parole, ha bisogno del linguaggio, di pensieri, parole, gesti, comportamenti. Grazie al linguaggio entriamo anzitutto in contatto con noi  tessi, poi gli uni con gli altri; comunichiamo, usciamo dal nostro isolamento e dalla nostra solitudine, ci arricchiamo e promuoviamo a vicenda, ci amiamo… Quante volte sbagliamo nel giudicare gli altri, o gli altri sbagliano nel giudicare noi. È la prova di quanto siamo diversi e lontani gli uni dagli  ltri. Con il linguaggio cerchiamo di superare, per quanto possibile, questa lontananza. La nostra parola è dunque ponte e frontiera: ponte, perché soltanto attraverso di esso riusciamo ad andare incontro gli uni agli altri; è frontiera, perché nessuno è in grado di uscire dal proprio corpo. Gli sguardi, gli abbracci, i baci, le parole, le strette di mano…, non hanno altro intento che di realizzare l’incontro, la fusione vicendevole, pur senza confusione. Tutta la vita cosciente dell’uomo dunque si sviluppa grazie al linguaggio: dalle piccole cose quotidiane alle grandi decisioni. I pensieri, i sentimenti, gli impegni… sono tutte “parole” pensate, sentite, dette, tradotte in gesti… Al contrario, ci sentiamo frustrati e bloccati quando non riusciamo a esprimere ciò che pensiamo o sentiamo. Ad esempio, quante volte soffriamo perché non riusciamo a formulare le nostre idee. Altre volte non riusciamo a formularle neanche dentro di noi stessi. Altre volte, infine, il sentimento è talmente forte e il pensiero così alto che non troviamo parole adeguate ad esprimerli. In un momento di grande gioia o di profondo dolore…, ci si limita a qualche semplice parola, a un gesto, o a guardare l’altro negli occhi, sperando che possa capire la profondità di quanto vorremmo dirgli.
Questo è quello che avviene in noi attraverso la parola, questo è anche quello che si realizza in noi nell’ascolto della Parola che Dio ci ha consegnato in Gesù Cristo. Il nostro compito di persone spirituali è dunque di disporre la nostra persona ad ascoltare la Parola e incarnarla nella nostra quotidianità, a presentarci come una personalità matura, ricca di desideri e volontà in sintonia con l’azione dello Spirito. Per questo occorre un vero senso di fede che ci aiuta nel discernere e nell’autodeterminarci in scelte sapienti ed evangeliche. Lo Spirito, trovando nel nostro cuore docilità e umiltà, opera una trasfigurazione generando motivazioni spirituali caritative profonde e vere, diventiamo così ricchi di energie divine perché sappiamo assecondare l’azione dello Spirito senza contrapporvi una nostra personale concezione di bene. Così trasfigurati troviamo la nostra piena realizzazione personale in Gesù Cristo e per Lui nel rapporto con gli uomini suoi fratelli, accolti amati e serviti con la stessa carità eccessiva di Dio. Nel processo di questa nostra realizzazione personale in Dio e per Dio integriamo tutte le dimensioni della nostra umanità ed inglobiamo il nostro servizio ai fratelli. Il nostro è un cammino agapico tra le resistenze di tendenze egoistiche e forze dispersive; è riconduzione del mondo e della storia al Dio della salvezza, colto con lo sguardo «mistico » di fede come loro principio, senso e futuro.