Guariento Mario | MARTEDI’ 19.05.2020
Tutte le opere, i commenti, le riflessioni di Don Mario Guariento
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MARTEDI’ 19.05.2020

19 Mag MARTEDI’ 19.05.2020

Giovanni 16, 5-11

“Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado non  verrà a voi lo Spirito Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.”
Lo spirito è il testimone e consolatore: lo Spirito della verità e dell’amore.
Il Paraclito subentra alla presenza ‘carnale’, fisica e circoscritta di Gesù nel mondo. Con totale disinteresse, egli rimanda a Gesù e alle sue parole; lo rappresenta: il Paraclito è inviato dal Padre nel nome di Gesù e tramite Gesù.
Egli istruirà i discepoli su tutto e ricorderà ad essi tutto quello che Gesù ha detto loro, gli «renderà testimonianza» e «non parlerà da se stesso». Lo glorificherà, poiché prenderà da lui ciò che è suo e lo annunzierà ad essi.
Grazie al Paraclito, Cristo e la sua parola si fanno presenti in maniera autentica e concentrata in molti contesti esperienziali. Il promesso Spirito della giustizia e della pace assume forma concreta come potenza, come forza che salva da innumerevoli prigionie e necessità reali, nonché come la forza che raccoglie ed edifica il popolo di Dio nel suo sorgere, in parte manifesto e in parte nascosto. Nella visione della fede cristiana, questa forza di salvezza acquista e conserva la propria chiarezza e linearità grazie al fatto che lo Spirito di Dio è sperimentato come Spirito di Gesù Cristo, e come tale è creduto e caratterizzato. La potenza dello Spirito, che crea la giustizia e fonda la pace, è riconoscibile nella dedizione disinteressata di Gesù, nel suo operare concreto che sana e libera gli uomini, nella sua sofferenza; in una parola, nella sua predicazione e costituzione del Regno di Dio, oltreché nella sua morte in croce e nella perdizione e salvezza del mondo, che in questo evento si disvelano.
In molteplici modi si è cercato di stemperare o spegnere la potenza dello Spirito con un’immagine del ‘Signore Gesù’ dipinta più o meno consapevolmente con i colori dell’ideologia. Di fronte a queste aberrazioni, occorre dire con ogni chiarezza che lo Spirito di Cristo è potenza che soccorre nell’impotenza, nella prigionia, nell’irretimento vissuti nelle forme più svariate, sia sul piano individuale che su quello sociale; che a questo scopo raccoglie gli uomini con totale disinteresse e ricorrere a pubblici strumenti di potere, per far emergere universalmente il Regno di Dio, che si manifesta come Spirito di salvezza dalla miseria e dal peccato umano e come Spirito di instaurazione della solidarietà e della capacità di azione comunitaria; che opera come Spirito di sostegno e incoraggiamento in mezzo a situazioni persistenti di oppressione, nei più svariati contesti vitali; che trasforma persone e ordinamenti, li rinnova e apre gli uomini all’azione creatrice di Dio; che smaschera gli spiriti cattivi e gli spiriti della menzogna; che in mezzo alla incomprensibilità del mondo e della vita richiama prepotentemente l’attenzione dell’uomo sulla presenza di Dio.
Di fronte a tutte le ‘concentrazioni’ teologiche di stampo astratto, mistico o dialogico-personalistico, e a valori e orientamenti che sono tali solo di nome, lo Spirito di Cristo si manifesta come potenza che opera costantemente e tenacemente per l’instaurazione universale del diritto, della misericordia e della conoscenza di Dio in precisi contesti di cambiamento; che conferisce autorità a coloro che pubblicamente sono impotenti, sofferenti e disprezzati; che si rapporta direttamente alle situazioni e ai tempi concreti e muove monoculture imperiali, rendendo possibile la profetica comunione d’esperienza e di testimonianza di uomini e donne, di giovani e anziani dominatori e di dominati; che assume al suo servizio questa comunità nella sua finitudine e caducità, la trasforma e la rinnova, in modo da manifestare e rendere operante, tramite essa e per essa, la potenza di Dio fautrice della creazione e nuova creazione.
Lo Spirito di Cristo non è una potenza incentrata, in modo riduttivo e globalmente generico, su un «punto ultimo di riferimento». Invece, oggi si manifesta come potenza del Crocifisso, che salva disinteressatamente, che interviene con efficacia dentro i più svariati contesti vitali e li modifica tanto da far trasparire in essi e da essi la presenza di Dio.